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venerdì, Aprile 26, 2024
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La crisi energetica ha accelerato la transizione elettrica

transizione energetica
Credit: Ember

L’analisi di Enver sulla transizione energetica in Europa: cala la produzione del carbone, nel 2022 sono cresciuti ancora i fossili ma si prevede un crollo nel 2023.

L’European Electricity Review 2023 di Enver elabora i dati della produzione elettrica nel 2022 e fornisce una serie di previsioni per quest’anno che fanno ben sperare per la transizione energetica.

A partire da settembre dello scorso anno c’è stato un calo costante della produzione di carbone; per quanto riguarda i fossili, se nel 2022 la produzione UE è salita di 3 punti percentuali, per l’anno in corso è previsto un crollo verticale di almeno 20 punti.

Dave Jones Responsabile Data Insights di Ember, ha spiegato così lo scenario: “L’Europa ha evitato il peggio della crisi energetica. Gli shock del 2022 hanno causato solo un’increspatura minore nell’energia del carbone e un’enorme ondata di sostegno per le rinnovabili. Qualsiasi timore di un rimbalzo del carbone è ora morto. La transizione del potere pulito dell’Europa emerge da questa crisi più forte che mai. Non solo i paesi europei sono ancora impegnati a eliminare gradualmente il carbone, ma si stanno anche adoperando per eliminare gradualmente il gas. La crisi energetica ha indubbiamente accelerato la transizione elettrica in Europa. L’Europa sta precipitando verso un’economia pulita e elettrificata, e questo sarà in piena mostra nel 2023. Il cambiamento sta arrivando in fretta e tutti devono essere pronti”.

La transizione energetica UE avanza

L’European Electricity Review prende in esame i dati disponibili sulla produzione e sulla domanda di energia elettrica nei 27 Stati membri. Il report, giunto alla sua settima edizione, mostra che dalla crisi scatenata dalla guerra in Ucraina l’Europa sta uscendo accelerando la transizione energetica, mettendo definitivamente al bando il carbone e con buona prospettiva di archiviare anche le energie provenienti da fonti fossili, in particolare il gas.

Allo stesso tempo le rinnovabili continuano a crescere, incassando record su record, rappresentano il 22% dell’energia UE a fronte del 20% del gas e del 16% del carbone.

Proprio la crisi energetica ha però rallentato il processo di abbandono dei fossili, sul quale ha inciso anche la più grande siccità degli ultimi 500 anni che ha messo in crisi la produzione idroelettrica. Allo stesso tempo ci sono state diverse interruzioni della fornitura nucleare francese, mentre le centrali tedesche chiudevano. A causa di tutti questi fattori, sono mancati all’appello 185 Twh, il 7% della produzione elettrica UE nel 2022. Una parte di questo calo (cinque sesti) è stato compensato con eolico e solare e dalla diminuzione della domanda elettrica, ma per un sesto c’è stato il ricorso alle fonti fossili. In particolare, dati i prezzi più bassi, il carbone è cresciuto del 7% con la produzione di 28 Twh di energia in più rispetto al 2021, mentre il gas, che ha avuto costi più elevati, è cresciuto in maniera più contenuta (+0,8%).

Secondo Ember “poteva andare molto peggio: vento, solare e un calo della domanda di energia elettrica hanno impedito un ritorno molto più ampio al carbone”. L’aumento invece non è stato sostanziale, con l’1,5% di crescita la più inquinante delle fonti ha contribuito al 16% dell’elettricità in Europa, tenendosi al di sotto dei livelli del 2018.

Questo invece, secondo le previsioni dedotte dai numeri, sarà l’anno della transizione energetica: si riprenderà l’idroelettrico, tornerà il nucleare francese, l’eolico e il fotovoltaico cresceranno velocemente mentre la domanda continuerà a calare. Gli analisti sostengono che assisteremo a un calo inedito dei combustibili fossili, in particolare di carbone e gas.

Il 2023 sarà l’anno della transizione energetica

Gli ultimi quattro mesi del 2022 hanno registrato buone notizie per la transizione energica, con un calo del 6% della produzione di carbone rispetto al periodo settembre – dicembre 2021. La ragione centrale è la diminuzione della domanda elettrica, che è scesa del 7,9% nel quarto trimestre: solo il 18% delle 26 unità di carbone di emergenza è stato utilizzato, l’UE ha esportato 22 milioni di tonnellate di carbone extra ma ne ha usato appena un terzo. La tendenza negativa della domanda di energia elettrica è stata meno netta nei mesi precedenti a ottobre, e anche se il quarto trimestre 2022 è stato molto più caldo dello stesso periodo nell’anno precedente, la ragione non può essere solo questa. Secondo gli analisti un ruolo nel processo è stato ricoperto anche dalla scarsità percepita e da un senso di solidarietà dei cittadini, che li ha indotti a consumare meno in uno scenario di crisi energetica. Il 2023, secondo il documento, potrà portare la vera svolta per la transizione elettrica grazie alla crescita della produzione energetica derivata da pompe di calore, veicoli elettrici ed elettrizzatori installati nel 2022.
Il 2022 è stato anche l’anno dell’impennata del solare, con un aumento del 24% della produzione, corrispondente a 39 Twh, e del 47% delle installazioni, con 41 GW in più: grazie all’energia proveniente dal sole abbiamo risparmiato 10 miliardi di euro di costi del gas.

In ben venti Stati UE si sono toccate vette di produzione fotovoltaica mai raggiunte, con i Paesi Bassi in testa grazie alla produzione, per la prima volta nella storia, del 14% dell’energia a partire dal carbone solare. A ottobre in Grecia, per 5 ore al giorno, sono state utilizzate esclusivamente energie rinnovabili; il paese prevede di raggiungere il suo obiettivo di 8GW per il 2030 entro quest’anno. È la prima volta nella storia che eolico e solare partecipano all’elettricità in Europa per il 22%: la transizione energetica non è mai stata così vicina.

La crescita netta delle rinnovabili si associa alle previsioni di un crollo del gas: se nel 2022 c’è stata una crescita del 3%, gli analisti sono convinti che nel 2023 assisteremo a un ritorno del nucleare francese, a una crescita del 20% delle rinnovabili, una ripresa dell’idroelettrico e un calo progressivo della domanda. Gli unici freni all’archiviazione del gas potrebbero essere la crisi del nucleare dettata dal phase-out della Germania, ma che si verificherà un calo è certo: il gas, almeno fino al 2025, sarà più costoso del carbone.

Venite a trovare K2 Systems alla fiera K.EY di Rimini!

K2 Systems

K2 Systems concentra le forze. Una vasta linea di prodotti, servizi digitali intelligenti e connessioni sinergiche è ciò che K2 presenterà quest’anno alla fiera K.EY a Rimini (padiglione D1 stand 089).

K2 vi mostrerà non solo sistemi di montaggio e componenti flessibili, ma anche una serie di servizi digitali avanzati e piattaforme interattive volte a fornire maggior valore ai professionisti del fotovoltaico sia in ufficio che in campo. 

Le sfide e le opportunità per il settore sono grandi, e noi siamo chiamati ad affrontarle. Questo richiede forti connessioni, anche tra i produttori, per soddisfare le esigenze dei nostri clienti.

Tra i nostri punti di forza c’è il nostro sistema Dome 6, che consente di installare impianti fotovoltaici in modo flessibile sul tetto piano con un solo sistema, poiché tutte e 4 le varianti sono costituite dagli stessi componenti. In particolare, con il Dome 6.10 Classic LS è possibile fissare i moduli sul lato lungo. Questa soluzione è utilizzata per moduli di grandi dimensioni e per carichi di vento e neve elevati.

Con l’aiuto del software K2 Base, è possibile determinare il sistema di montaggio K2 ottimale per tetti inclinati e piani in soli cinque passaggi. Tutto viene documentato con precisione grazie a un report completo sui risultati che riceverete alla fine, comprensivo di piano di montaggio e distinta dei materiali.

Siete alla ricerca di un facile ingresso nel settore o avete bisogno di suggerimenti? Allora utilizzate i numerosi video della piattaforma gratuita K2 Training. Qui gli esperti K2 forniscono un know-how di base solido e divertente sulla consulenza, la progettazione e l’installazione dei sistemi di montaggio K2.

Link utili

Il rendimento del fotovoltaico? Lo certifica il badge Solar Best Practice

badge fotovoltaico
Foto di Alex Csiki da Pixabay

SolarPower Europe ha lanciato Solar Best Practice, una piattaforma che raccoglie le migliori pratiche di fotovoltaico e certifica i sistemi ad alto rendimento con il proprio badge

SolarPower Europe ha lanciato nei giorni scorsi Solar Best Practices, una piattaforma all’interno della quale è possibile trovare tutte le linee guida SP, le diverse liste di controllo e una vetrina delle migliori tecnologie, pratiche e modalità di gestione di progetti di fotovoltaico, riconoscibili grazie al badge Solar Power che ne certifica l’alto rendimento.

Solar Best Practices è una piattaforma telematica cui può rivolgersi chi voglia conoscere le migliori pratiche relative al mondo dell’energia del Sole, ma soprattutto chi voglia assicurazioni di garanzia circa determinati marchi, sul cui rendimento SolarPower mette il timbro, anzi il badge.

La piattaforma può essere assimilata a uno sportello rivolto sia ai fornitori sia ai potenziali clienti per trovare risposte, dati e informazioni sul mercato del settore.

Il fotovoltaico ad alto rendimento certificato dal badge SolarPower Europe

Il settore fotovoltaico è in rapida ascesa ma è davvero difficile trovare dati affidabili per valutare la qualità di un servizio. Eppure si tratta di un’esigenza molto diffusa, sia tra chi è entrato nel settore dal lato del business, come i fornitori, sia tre chi vi è entrato in contatto perché ha deciso di affidarsi a sistemi di produzione di energia solare a livello industriale, agroindustriale o domestico.

Quali possono essere i criteri di valutazione? SolarPower Europe ha deciso di scendere in campo con la sua piattaforma che vuole essere un vero e proprio toolkit per addetti e non ai lavori. Su Solar Best Practice è possibile trovare le linee guida elaborate da SolarPower EU per ognuno dei segmenti del processo produttivo, oltre a diverse liste di controllo con cui i produttori possono operare un’autovalutazione del proprio lavoro.

L’innovazione più grande è però il nuovo badge Solar Best Practices Mark, che certifica il rendimento di un sistema fotovoltaico in base a stringenti criteri di Asset Management e di Operation e Maintenance (O&M). Il sistema elabora infatti i dati autocertificati dai diversi produttori attraverso i propri documenti tecnici ed effettua calcoli per verificare il livello di rendimento del sistema fotovoltaico, senza che intervenga una valutazione da parte di SolarPower UE: i sistemi che meglio rispettano i requisiti richiesti si aggiudicano il badge, che ne certifica la qualità.

Appuntamento con AIAS (Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile)

evento agrivoltaico
Credit: AIAS

Promuovere lo sviluppo dell’agrivoltaico, sostenendo i progetti che valorizzano il potenziale produttivo di agricoltura e fotovoltaico, anche attraverso soluzioni tecnologiche avanzate…

Questo è l’obiettivo dell’Associazione Italiana Agrivoltaico Sostenibile (AIAS) presieduta da ENEA che, lanciata lo scorso Novembre 2022, riunisce già circa 50 tra istituzioni, associazioni di categoria ed imprese del settore.

Nel ruolo di interlocutore per le istituzioni, rappresentante ufficiale in Italia e all’estero di un settore in forte crescita in grado di fornire un supporto fondamentale alla transizione energetica, AIAS punta alla sostenibilità, intesa come fattore trasversale alle problematiche energetiche che includono, cibo, ambiente, clima, paesaggio, per il miglioramento della biodiversità e delle qualità ecosistemiche dei siti, a supporto delle comunità locali.

AIAS si presenterà a Fieragricola TECH, con uno stand (H1), un workshop (1 febbraio 2023, Sala Verde, ore 11.00-11.45), una nuova immagine visiva ed un nuovo sito web.

Fieragricola TECH si svolgerà nei giorni 1 e 2 febbraio 2023 al Centro Congressi Palaexpo di Veronafiere.

Il programma del workshop “Agrivoltaico, l’esperienza italiana su vitigni e alberi da frutto e prospettive di sviluppo”, è stato pensato per far crescere la fiducia del mondo agricolo nelle applicazioni agrivoltaiche e contribuire al coinvolgimento degli operatori del mondo agricolo nel processo di implementazione dell’agrivoltaico.
Verranno presentate esperienze di successo di applicazione dell’agrivoltaico su vitigni ed alberi da frutto sul territorio nazionale, ed anche data voce a future prospettive di sviluppo

Scarica il programma

Il primo sistema fotovoltaico che viaggia come un treno, sui binari

treno fotovoltaico
Foto di Robert Owen-Wahl da Pixabay

La startup svizzera Sun-Ways sta progettando una prima centrale smontabile che può portare il fotovoltaico sui binari di qualsiasi treno

Immaginate di viaggiare in treno e sapere che, sotto di voi, sulle rotaie, si sta producendo energia attraverso un sistema fotovoltaico. Sembra fantascienza, ma è un progetto concreto, già in via di sviluppo da parte della startup svizzera Sun-Ways, che sta sviluppando una vera e propria centrale solare per binari. La sperimentazione pilota avverrà sulla rete transN, Transports publics neuchâtelois. Il sistema è già in fase di prototipazione e le aziende coinvolte sperano di poterlo inaugurare entro maggio di quest’anno.

L’energia del futuro viaggia come treno: arriva il fotovoltaico per binari

Secondo la startup sarà possibile avere delle vere e proprie centrali solari sulle rotaie delle linee ferroviarie con una nuova tecnologia che garantisce efficienza e non comporta impatti visivi e paesaggistici. I pannelli di Sun-Ways sono pensati specificamente perché un treno possa passare sul sistema fotovoltaico senza danneggiarlo grazie alla loro progettazione meccanica, cui ha contribuito il Politecnico di Losanna EPFL.

I pannelli risultano facili da installare e smontare, il che è un valore aggiunto perché consente di gestire con semplicità la manutenzione delle linee ferroviarie coinvolte. Il sistema è costituito da moduli premontati che, proprio come le rotaie ferroviarie, hanno elementi di giunzione. I punti di contatto per assemblare i pannelli richiedono però strumentazione tecnica specifica, quindi è scongiurato il rischio di furto o di danneggiamento nel corso di operazioni come la molatura delle rotaie. Lo speciale sistema di fissaggio, secondo la startup svizzera, è il fiore all’occhiello dei suoi pannelli, progettato perché su ogni modulo fotovoltaico possa passare qualunque treno senza danni. Il sistema fotovoltaico, inoltre, si monitora e si pulisce da solo: i moduli sono dotati di sensori che, in caso di guasti o malfunzionamenti, inviano automaticamente l’allarme, mentre la pulizia ordinaria è garantita attraverso speciali spazzole da posizionare all’estremità del treno e che, al passaggio, rimuoveranno lo sporco.

Torna Energy Conference, quest’anno la quinta edizione

energy conference 2023

La quinta edizione del convegno sulle tecnologie rinnovabili “Energy Conference” si svolgerà a Maraza del Vallo (TP) sabato 27 gennaio

Il 27 gennaio torna Energy Conference, l’appuntamento siciliano organizzato da Energia Italia che fa il punto sulle questioni tecnico-scientifiche legate allo sviluppo delle rinnovabili.

La quinta edizione del convegno, intitolata “Direzione Rinnovabili: una scelta urgente per il Paese” si terrà il 27 gennaio dalle 9:00 a Mazara del Vallo (TP) al Mazara Hotel, ma l’appuntamento potrà essere seguito anche da remoto, previa iscrizione, attraverso un collegamento Zoom.

Energy Conference è organizzato da Energia Italia, azienda di distribuzione di fotovoltaico e formazione sulle rinnovabili, con lo scopo di fare network tra i vari attori impegnati nello sviluppo della filiera rinnovabile, dalle istituzioni alle associazioni, dai produttori agli ordini professionali, agli istituti di credito.

“Quest’anno più che mai, Energia Italia vuole porre l’attenzione sull’urgenza di passare al paradigma delle rinnovabili, in seguito alla difficile crisi energetica che sta attraversando il nostro Paese all’indomani di fenomeni come la guerra in Ucraina.” sottolinea Battista Quinci, Presidente di Energia Italia. “Attraverso questo confronto si cercherà di capire il nuovo ruolo delle energie rinnovabili nel sistema Italia, quali nuovi scenari di sviluppo sono possibili per il fotovoltaico dopo il Superbonus, quale sarà il ruolo di agrivoltaico, fotovoltaico Industriale e comunità energetiche rinnovabili, quali sono le opportunità normative, finanziarie, infrastrutturali per la filiera, quali sono le nuove tecnologie a supporto dell’efficienza energetica e quali saranno gli andamenti dei mercati tecnologici internazionali e proiezioni per il 2023”.

Energy Conference 2023

Energy Conference 2023 sarà strutturata in due momenti di discussioni arricchiti dal contributo di relatori appartenenti al mondo tecnico, istituzionale e bancario, che si troveranno agli stessi tavoli per raccontare le evoluzioni del settore delle energie rinnovabili del nostro Paese, rapportarlo agli obiettivi europei e fare una disamina delle criticità, dei necessari correttivi e delle opportunità ancora non sfruttate che la filiera offre.
Durante la prima parte della mattinata aprirà il convegno il panel “Caro energia e riorganizzazione delle energie rinnovabili in Italia. A che punto siamo” , un dibattito moderato da Giulio Meneghello, Caporedattore – Qualenergia.it.

Il secondo appuntamento è invece “La road map per il fotovoltaico italiano: le opportunità oltre il Superbonus”, con la moderazione di Davide Bartesaghi, Direttore responsabile di Solare B2B.

I relatori istituzionali di Energy Conference saranno rappresentanti Dipartimento Energia della Regione Siciliana, del Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica, GSE, Terna, ANIE Rinnovabili e Italia Solare Kyoto Club, che si confronteranno con i tecnici delle aziende fotovoltaiche Fronius Italia, Hanwha QCells, Zucchetti Centro Sistemi, Futurasun, Solaredge, Trina Solar, Seraphim e con membri degli istituti bancari Intesa Sanpaolo, Crèdit Agricole, Unicredit e BNL BNP Paribas.

Un momento di confronto ma anche di formazione

Come ogni anno, Energy Conference sarà preceduta da Energy GreenVISION, il tavolo tecnico tra i relatori a partire dal quale Energia Italia raccoglierà analisi, spunti e propositi raccolti nel testo finale Energy GreenVISION Book. Energy Conference vuole infatti porsi come momento di confronto ma anche di formazione e aggiornamento per i professionisti del settore che potranno registrarsi all’evento e partecipare, sia dal vivo sia online, ottenendo dei crediti formativi professionali dagli Ordini e dai Collegi che partecipano all’evento: Ordine degli Ingegneri della provincia di Trapani, Ordine degli Architetti della Provincia di Trapani, l’ Ordine dei Dottori Commercialisti e Revisori Contabili di Marsala, l’ Ordine dei Periti Industriali di Trapani.

Le banche globali dedicano solo il 7% dei propri finanziamenti alle rinnovabili

banca fotovoltaico
Credit: Foto di Nattanan Kanchanaprat da Pixabay

Uno studio elaborato e diffuso da Sierra Club, Fair Finance International, BankTrack e Rainforest Action Network ha dimostrato che le grandi banche globali mentono rispetto ai finanziamenti alle rinnovabili: tra il 2016 e il 2022 solo il 7% degli investimenti è andato nella direzione degli obiettivi climatici

Solo il 7% dei finanziamenti energetici erogati dalle grandi banche globali è destinato allo sviluppo delle energie rinnovabili. Lo studio pubblicato da Sierra Club, Fair Finance International, BankTrack e Rainforest Action Network lo ha dimostrato, numeri alla mano. Tra il 2016 e il 2022, nonostante dichiarazioni e proclami, le istituzioni finanziarie non hanno investito nel percorso che dovrebbe portarci alla neutralità climatica entro il 2050: prestiti e sottoscrizioni azionarie per l’energia pulita hanno ricevuto “un sostegno finanziario incredibilmente basso”.

Al danno si aggiunge la beffa: da diversi anni i principali attori della finanzia internazionale dichiarano di voler adeguare la propria azione alle necessità del Pianeta. L’ultima volta è successo a Glasgow in occasione della COP, quando la Glasgow Financial Alliance for Net Zero (GFANZ) ha sostenuto pubblicamente la necessità di almeno l’80% investimenti energetici verso le rinnovabili da parte delle banche per il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030.

“Molte banche sostengono che continuano a fornire finanziamenti per i clienti di combustibili fossili al fine di aiutare quei clienti nella loro transizione climatica – ha detto Adele Shraiman, rappresentante della campagna con la campagna Fossil-Free Finance del Sierra Club – Questi dati mettono in discussione tale affermazione e dimostrano che le banche devono impegnarsi seriamente per finanziare la transizione verso l’energia pulita. Per raggiungere gli obiettivi dell’accordo di Parigi, sappiamo che gli investimenti nelle energie rinnovabili devono aumentare drasticamente in questo decennio. Le banche devono fare passi più grandi per aumentare i loro finanziamenti per le energie rinnovabili e eliminare gradualmente i loro finanziamenti per i combustibili fossili – e in fretta”.

Quali grandi banche hanno investito di meno in finanziamenti alle rinnovabili?

Nessuna delle banche però si avvicina ai requisiti minimi espressi a Glasgow quando destina parte dei propri finanziamenti alle rinnovabili. Lo studio fa nomi e cognomi, smontando operazioni di greenwashing finanziario sempre più frequenti. Si parte dai giganti Citi e JP Morgan Chase, che tra il 2016 e il 2022 hanno dichiarato ai quattro venti i proprio 181 miliardi di investimenti in energia, ma di questi solo una quota del 2% è stata destinata alle rinnovabili. Così come solo il 2% degli investimenti in energia di Barclays è stato per il supporto delle energie pulite. La Royal Bank of Canada ha fatto di peggio, con solo l’1%. Meglio – se così si può dire – Mizuho con il suo 4%, HSBC con il 5 e la francese BNP Paribas con il 7%.

Dal 7% medio nel 2016, la quota di finanziamenti energetici destinati dalle banche allo sviluppo delle rinnovabili, sotto forma di prestiti o obbligazioni, sono divenute il 10% nel 2021, con importi totali bassissimi: 23,2 miliardi di dollari nel 2016, 34m miliardi nel 2021.

Le organizzazioni ambientaliste sono sul piede di guerra, chiedono maggiore responsabilità da parte degli istituti di credito.

April Merleaux, responsabile della ricerca presso Rainforest Action Network ha dichiarato:  “Le istituzioni finanziarie amano parlare della loro presunta leadership climatica, ma i dati parlano più forte: le banche stanno sfruttando i profitti imprevisti derivanti dall’espansione dei combustibili fossili e gli investimenti di cui abbiamo bisogno nello sviluppo di energia pulita. Per evitare il disastro climatico, le istituzioni finanziarie devono prendere ogni misura per allineare le loro attività di finanziamento con obiettivi basati sulla scienza, non pensieri illusori e false soluzioni”. D’accordo con lei Kees Kodde, responsabile del progetto di Fair Finance International: “Le banche continueranno ad aggravare la crisi climatica a meno che regolatori e governi non intervengano. Le banche devono essere costrette ad allineare i loro portafogli a 1,5 gradi e impegnarsi in una transizione energetica giusta che tenga conto degli interessi dei lavoratori e delle comunità colpite”.

La direzione degli investimenti delle grandi banche è chiara. E va invertita.

Ma quanto hanno speso, complessivamente, per finanziamenti energetici? Secondo lo studio, le 60 banche esaminate hanno destinato alle società energetiche complessivamente 2,5 trilioni di dollari negli anni in esame, ma 2,3 trilioni sono andati ad attività fossili e solo 178 miliardi di dollari alle rinnovabili. Paradosso nel paradosso, le banche che hanno investito meno in finanziamenti alle rinnovabili sono proprio i membri di GFANZ.

Quando a Davos è stato chiesto pubblicamente se Citi abbia mai rifiutato di finanziare progetti fossili, la CEO Jane Frase ha risposto: “Abbiamo bisogno di sicurezza energetica e dobbiamo operare su tecnologie più pulite e le due cose, come stiamo vedendo ora, non possono escludersi a vicenda”, anche se, guardando agli investimenti del gruppo, sembra che una netta preferenza sia già stata espressa, e non va nella direzione della transizione ecologica.

Pesanti le critiche dei gruppi di finanzia climatica. Maaike Beenes, responsabile della campagna di BankTrack ha dichiarato: “Dato che il co-presidente di GFANZ Mark Carney ha riconosciuto pubblicamente la necessità di aumentare rapidamente il rapporto di finanziamento verde ad almeno 4 volte quello di finanziamento dei combustibili fossili, è allarmante che i membri di GFANZ hanno infatti finanziato meno energia verde rispetto a quelli al di fuori dell’alleanza. Per fermare la crisi climatica, le banche devono smettere di trascinare i piedi e iniziare a spostare i loro finanziamenti dai combustibili fossili verso l’energia verde.”. Le ha fatto eco Rémi Hermant, analista di Reclaim Finance: “Aumentare i finanziamenti per l’energia pulita e eliminare gradualmente il sostegno ai combustibili fossili sono i due lati dell’equazione del clima. Eppure, i numeri ancora una volta non mentono e le banche stanno drammaticamente fallendo su entrambi. Con tutti i dubbi consentiti sulla sincerità dei loro impegni net-zero, è giunto il momento per le banche di smettere di sostenere l’espansione dei combustibili fossili e impegnarsi a massicci 2025 e 2030 obiettivi di finanziamento pulito”.

UK: BayWa r.e. vende due parchi per un totale di 110 MWp

parco fotovoltaico UK
Credit: BayWa r.e.

BayWa r.e., società globale di energia rinnovabile, ha venduto due progetti solari nel Regno Unito. I parchi solari hanno una capacità totale di 110 MWp, che forniranno energia verde a oltre 31.000 famiglie del Regno Unito.

Il progetto solare da 30 MWp di Bracks nel Cambridgeshire è stato venduto a UK Railway Pension Scheme, gestito da Railpen. Questa è la seconda collaborazione tra le due società dopo la vendita di Tralorg Wind Farm nel 2019.

Scurf Dyke vicino a Hull, un progetto solare co-localizzato in cui una batteria su larga scala sarà collegata a un parco solare da 80 MWp, è stato venduto a un fondo gestito da un consulente per gli investimenti e asset manager, re:cap global investors. Entrambi i progetti sono attualmente in costruzione da parte di BayWa r.e. e dovrebbero essere autorizzati nel 2023.

BayWa r.e. ha stipulato accordi ventennali per fornire O&M a lungo termine e servizi di asset management per entrambi i progetti solari. Questi progetti si aggiungono a un portafoglio in crescita nel Regno Unito, dove BayWa r.e. attualmente gestisce oltre 2 GW di asset di energia rinnovabile.

Benedikt Ortmann, Global Director of Solar Projects presso BayWa r.e. ha dichiarato: “Identificare, sviluppare e vendere progetti di energia rinnovabile di alta qualità è la forza trainante della rapida crescita globale di BayWa r.e. La vendita di questi due progetti in breve successione testimonia non solo le ambizioni del team del Regno Unito, ma anche l’esperienza di BayWa r.e. nel suo insieme. Mette in evidenza le nostre capacità nello sviluppo di energia rinnovabile e progetti di stoccaggio, che ora sono oggetto di investimento molto richiesti sul mercato”.

La vendita di questi progetti segue i risultati ottenuti quest’anno nel round di assegnazione dei Contracts for Difference (CfD) nel Regno Unito, che ha visto BayWa r.e. aggiudicarsi i CfD per otto progetti di energia rinnovabile (tra cui Bracks e Scurf Dyke), per un totale di oltre 330 MW tra eolico e solare onshore. La pipeline totale del Regno Unito è ora pari a 2,4 GW.

John Milligan, managing director, Regno Unito e Irlanda di BayWa r.e., ha dichiarato: “Garantire un rifornimento affidabile ed economico a lungo termine di energia generata a livello nazionale è più essenziale che mai di fronte alle crisi climatiche ed energetiche. L’implementazione di progetti di energia rinnovabile è fondamentale per questo e siamo lieti di aver portato questi due siti al punto di rappresentare interessanti opportunità di investimento per i nostri clienti. Questi progetti daranno anche un importante contributo alle ambizioni del governo del Regno Unito nel rispettare il suo impegno di emissioni Net Zero entro il 2050. Non vediamo l’ora di continuare il nostro lavoro nel Regno Unito per aiutare a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità necessari“.

Queste vendite seguono altre recenti transazioni di oltre 140 MW di capacità eolica e solare in Francia, Spagna e Germania.

Da BPER Banca 26 milioni per gli investimenti Italgen per lo sviluppo delle rinnovabili

italgen fotovoltaico
Logo Italgen

Da BPER Banca un finanziamento di 26 milioni di euro per Italgen: la quota supporterà i nuovi investimenti nello sviluppo delle energie rinnovabili

26 milioni di euro, questa l’entità del finanziato ottenuto da Italgen da BPER Banca per sostenere i futuri investimenti sullo sviluppo delle energie rinnovabili.

L’operazione è stata guidata dalla Direzione Corporate & Investment Banking di BPER Banca, guidata da Marco Mandelli, e consiste in un investimento a medio termine di 26 milioni di euro per Italgen, una società del gruppo Italmobiliare.

BPER Banca ha impegnato nell’operazione il servizio Key Clients Imprese, diretto da Andrea Del Moretto, e il servizio Finanza Strutturata, il cui responsabile è Nicola Porcari; per quanto riguarda invece Italgen, le figure messe in campo sono state il Consigliere Delegato Luca Musicco, che ha beneficiato dell’assistenza della Responsabile Finanza e Tesoreria Antonietta Belletti e del Responsabile Affari Legali, Societari e Fiscali Enrico Felter, con il supporto del Direttore Finanza di Italmobiliare Carlo Alberto Bruno.

Marco Mandelli, Chief Corporate & Investment Banking Officer di BPER Banca ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di aver affiancato Italgen e il Gruppo Italmobiliare in questa importante iniziativa; BPER Banca, da sempre estremamente attenta alle tematiche ESG, ha fortemente voluto supportare questa operazione che consentirà ad Italgen un significativo ampliamento della propria capacità produttiva in energie rinnovabili”. 

Gli investimenti di Italgen nello sviluppo delle rinnovabili in Italia

Italgen è una società che fa parte del gruppo Italmobiliare, una holding controllata da Efiparind, società della famiglia Pesenti, e quotata in borsa. L’impresa ha più di un secolo di storia e grande attività nel settore dello sviluppo delle energie rinnovabili, elemento che le ha consentito di beneficiare del finanziamento necessario a proseguire i suoi investimenti. La società è infatti titolare di 28 concessioni idroelettriche e di 3 impianti fotovoltaici. La capacità complessiva già installata arriva a 74 MW ed è integrata da ulteriori 45 MW provenienti soprattutto da fotovoltaico ed eolico al momento in fase di sviluppo.

Di recente Italgen ha approvato il proprio piano di crescita e sviluppo nelle rinnovabili, una strategia che richiede investimenti ingenti: per l’Italia serviranno circa 50 milioni di euro.

In quest’ottica, il finanziamento di BPER Banca potrà essere il primo passo per la realizzazione di questo ambizioso percorso, come commentato da Luca Musicco, CEO di Italgen: “L’ambizioso piano di sviluppo che abbiamo varato ci porterà a raddoppiare la capacità installata, diversificando le fonti produttive. Siamo lieti di essere affiancati in questo percorso da BPER Banca che, come noi, crede che l’energia verde sarà l’energia del futuro”.

K.EY 2023 va in scena a Rimini dal 22 al 24 marzo. Fotovoltaico grande protagonista

KEY 2023
Ingresso Fiera di Rimini per Key Energy 2022

La nuova identità di Key Energy, K.EY 2023, debutterà dal 22 al 24 marzo, ospitata dai locali della Fiera di Rimini. La manifestazione, organizzata da Italian Exhibition Group, promuove l’innovazione tecnologica per la transizione energetica. Focus speciale, quest’anno, sul fotovoltaico

Dal 22 al 24 marzo la Fiera di Rimini ospiterà K.EY 2023, una nuova identità di Key Energy, la kermesse dedicata all’innovazione tecnologica per la sostenibilità ambientale e la transizione energetica. Al centro della manifestazione il fotovoltaico, per il quale si prevede una crescita esponenziale.

Entro cinque anni, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia, la capacità mondiale sarà triplicata, con una crescita destinata a toccare i 1.500 GW. Entro il 2026 il solare installato a livello globale batterà le energie provenienti da fonti fossili; per il 2027 sarà superiore anche al carbone e si attesterà come la fonte energetica più diffusa, coprendo il 22,2% del totale.

K.EY 2023: in scena il futuro del fotovoltaico in Italia

Gran parte della crescita del settore sarà guidata dalla Cina, ma Italia ed Europa non avranno un ruolo marginale: solo nel 2022, tra gennaio e settembre, si sono installati il doppio degli impianti e della capacità nazionale rispetto all’anno precedente. Una crescita così vertiginosa c’era stata solo nel 2013, con l’ultimo “Conto Energia”: il GSE l’ha stimata al 7,1%, con 1,6 GW di nuova capacità installata. 12 mila gli impianti grandi e piccoli che hanno aperto i battenti.

Il fotovoltaico ha risentito degli impatti della crisi climatica meno delle altre fonti energetiche, come l’idroelettrico che ha perso 37,6 punti percentuali.

In Italia in questo momento sono attivi più di un milione di siti (1,14 milioni di impianti), la potenza complessiva supera i 24,2 GW ma i numeri sono destinati a crescere.

Nonostante i buoni risultati, il nostro Paese è ancora indietro rispetto agli obiettivi, da raggiungere per la decarbonizzazione entro il 2030, di installare 10 GW all’anno di nuove sedi di produzione di energia fotovoltaica, anche se l’ultimo rapporto Ambrosetti e A2A ha elaborato una stima che colloca la crescita pontenziale a 105,1 GW: questo vorrebbe dire quintuplicare la capacità attualmente installata.  Secondo ISPRA possiamo arrivare a installare 90GW di capacità attraverso i pannelli su tetto.

K.EY 2023 – The Energy Transition Expo

K.EY 2023 – The Energy Transition Expo è la nuova identità della manifestazione di Italian Exhibition Group, la più importante fiera dedicata alla transizione ecologica per Italia, bacino Mediterraneo e Africa. Dopo 15 anni come “Key Energy”, appuntamento fisso di Ecomondo, il Forum è cresciuto al punto da costituirsi come appuntamento autonomo. La location sarà sempre la stessa, la Fiera di Rimini, mentre le date saranno dal 22 al 24 marzo. L’evento è immaginato come spazio espositivo su sei pilastri: solare, eolico, idrogeno, efficienza energetica, mobilità elettrica e città sostenibili.

Protagonista assoluta l’energia solare, la cui esposizione avverrà nello spazio SEC – SOLAR EXHIBITION & CONFERENCE, un’area dedicata interamente a fotovoltaico e sistemi di stoccaggio, dal residenziale alla produzione industriale, dall’agrivoltaico alle comunità energetiche.

Presso SEC sarà possibile trovare tra gli espositori (qui ci si può iscrivere) tutti i principali attori del settore in rapida ascesa: produttori, distributori di tecnologie specializzati in inverter, batterie e sistemi di fissaggio, tracker, monitoraggio e componenti varie. L’evento ospiterà anche la terza edizione di ForumTech, in cui Italia Solare presenterà la nuova mappa del settore con tutte le nuove tecnologie e applicazioni.