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giovedì, Marzo 23, 2023
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Enernite si è aggiudicata il Solar Start-Up Award 2023 grazie al suo fotovoltaico facile

fotovoltaico facile e veloce
Foto alla fine dei Solar Start-Up Award 2023. Credit Solar Power Europe

Il fotovoltaico facile di Enernite sbanca in Europa e si aggiudica Solar Start-Up Award 2023 di SolarPower Europe

Una piattaforma digitale e collaborativa che semplifica la pianificazione e la costruzione di parchi solari: finalmente un fotovoltaico facile, innovazione così attesa da aggiudicarsi il Solar Start-Up Award 2023, il riconoscimento conferito da SolarPower Europe, che ogni anno premia le giovani imprese che meglio si distinguono in innovazione e sviluppo tecnologico in grado di fronteggiare le sfide che la rivoluzione energetica impone.

L’impresa vincitrice di quest’anno si chiama Enernite, è una start-up norvegese e il suo CEO e co-fondatore, Fredrik Moger, ha così commentato il riconoscimento, ritirato lo scorso venerdì 17 marzo: “Siamo onorati di ricevere il Solar Start-Up Award al SolarPower Summit di quest’anno. La competizione con le migliori start-up europee e le discussioni con i responsabili politici e i leader del settore ci ispirano. Siamo motivati a continuare a spingere per costruire un’azienda che trasformi il settore energetico”. Ed è proprio l’obiettivo del premio, assegnato dal CEO di SolarPower Europe  Walburga Hemetsberger, che nel suo intervento ha spiegato: “L’industria solare ha una tradizione di talentuosi innovatori che promuovono la tecnologia in modi creativi e inventivi. Il vincitore del Solar Start-Up Award di quest’anno non è diverso […] Siamo lieti di riconoscere il contributo di Enernite nel portare avanti il settore e mostrare il potenziale infinito del solare”.

Una piattaforma che rende il fotovoltaico più facile

L’innovazione che ha portato alla premiazione di Enernite è una nuova piattaforma digitale per sviluppatori di impianti solari, grazie alla quale entrano in rete con diverse banche di informazioni e possono trovare le migliori opzioni per realizzare i propri progetti.

Lo strumento è concepito per essere flessibile, consente la visualizzazione di dati geospaziali su larga scala, con funzioni molto rapide. La mappa è in grado di analizzare e confrontare diversi siti mettendo a confronto una serie di fattori che incidono nelle performance di un impianto fotovoltaico, come le connessioni alla rete, il collegamento con le strade di accesso e la necessaria analisi ambientale, attraverso operazioni GIS.

Un suo utilizzo possibile, ad esempio, è verificare l’eventuale presenza di vincoli edilizi o altri generi di ostacoli che possono creare problemi di installazione in determinate aree, così come sottostazioni circostanti che possono supportare nel creare i migliori percorsi per le connessioni alla rete. Lo strumento è pensato per rendere facile l’installazione di un impianto di fotovoltaico perché identifica preventivamente i rischi e individua soluzioni per mitigarli, ricalcola le tempistiche o ridestina le risorse.

5 miliardi di Edison per accelerare su rinnovabili al 2030

impianto fotovoltaico edison
Pannelli fotovoltaici dell'impianto di Altomonte. Credit: Edison

Edison accelera nella realizzazione di nuova capacità rinnovabile al servizio della decarbonizzazione del Paese, attraverso 5 miliardi di euro di investimenti per accrescere la capacità green installata del Gruppo dagli attuali 2 GW a 6 GW.

Edison ha un parco di produzione altamente sostenibile e flessibile distribuito su tutto il territorio nazionale, con cui assicura circa il 7% della domanda di energia elettrica. Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 GW ulteriore l’installato eolico, quello fotovoltaico di 2 GW e di dedicare 1 GW allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell’energia (come le batterie e, in particolare, i pompaggi), indispensabili per il bilanciamento della rete e garantire il rilascio di energia green anche nelle ore di mancato funzionamento degli impianti rinnovabili.

«Rafforziamo il nostro impegno nell’accompagnare il Paese nella sfida della transizione energetica» dichiara Marco Stangalino, Executive Vice President e Direttore Power Asset Edison. «Stiamo implemetando un piano concreto di crescita organica, focalizzato sulla realizzazione di nuova capacità rinnovabile, e che integra le diverse fonti di produzione introducendo anche sistemi di flessibilità come i pompaggi e le batterie elettrochimiche, indispensabili per gestire l’intermittenza delle rinnovabili. Entro il 2030 la generazione green rappresenterà il 40% del nostro mix produttivo in uno sforzo importante di decarbonizzazione».

Edison ha attualmente progetti eolici e fotovoltaici in corso di autorizzazione per circa 1.100 MW di potenza complessiva, principalmente al Centro-Sud Italia, di cui 500 MW di greenfield fotovoltaici e circa 600 MW di nuove realizzazioni eoliche (di cui una quota dedicata alle intergrali ricostruzioni).

A questi si aggiungono cantieri aperti per 92 MW di nuovo fotovoltaico (45 MW in Sicilia che entreranno in esercizio nel corso del 2023, e 47 MW in Piemonte) e circa 170 MW, già approvati, per la realizzazione di nuovi impianti in Campania, Puglia, Sicilia e Veneto. Recentemente la società ha anche ricevuto giudizio positivo di compatibilità ambientale da parte del Consiglio dei Ministri in riferimento al progetto di pompaggio idroelettrico da 270 MW presentato nel 2021, nel comune di Pescopagano in Basilicata.

Inoltre, nel corso del 2023 il Gruppo prevede di accelerare ulteriormente il ritmo di sviluppo, attraverso l’avvio dell’iter autorizzativo per nuove installazioni da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico) per 1400 MW, di cui circa 600 MW di integrali ricostruzioni di impianti eolici esistenti. Ambito questo in cui Edison vanta  un’esperienza unica, essendo stato uno dei primi operatori a effettuare il repowering di campi eolici esistenti. Un’attività che le è valsa il prestigioso riconoscimento Envision Gold, il massimo livello di rating per le infrastrutture sostenibili che attesta l’attenzione posta dalla società all’intero ciclo di vita degli impianti perché gli impatti sul territorio siano ridotti al minimo e perché venga creato valore condiviso nelle comunità locali che li ospitano.

Lo scorso anno Edison ha compiuto un passo in avanti nel percorso strategico di rafforzamento delle rinnovabili superando 1 GW di capacità eolica installata. La società si è confemata tra i leader di settore, grazie alla realizzazione e messa in esercizio di un nuovo impianto eolico a Mazara del Vallo (TP) da 45 MW di potenza complessiva e l’acquisizione di un parco eolico da 66 MW in Campania, in provincia di Avellino, dove – sfruttando le sinergie con un altro impianto limitrofo appartenente al Gruppo – ha dato vita a uno dei parchi eolici più grandi d’Italia, con una potenza complessiva di 136 MW. L’idroelettrico è il settore storico per Edison, che sul finire dell’800 ha costruito le prime centrali d’Italia sulle rive del fiume Adda, tutt’ora in funzione. Rappresenta un ambito in cui la società intende continuare a essere protagonista con impianti sia di grande taglia sia di piccola taglia, grazie a un patrimonio di competenze unico nella realizzazione e gestione degli impianti e a rapporti consolidati con le comunità e i territori in cui opera.

Edison considera l’energia idroelettrica, che è l’unica fonte rinnovabile programmabile, un asset strategico per la transizione energetica. Una revisione dell’attuale quadro normativo sulla durata delle concessioni idroelettriche permetterebbe di sbloccare investimenti complessivi da parte di tutti gli operatori per almeno 9 miliardi di euro aggiuntivi[1], di cui beneficerebbe una filiera industriale interamente italiana e che consentirebbero di incrementare la produzione da fonte idroelettrica, rendendola più efficiente.

Negli ultimi anni, Edison ha investito oltre 200 milioni di euro nell’acquisizione e realizzazione di nuove centrali, portando il suo parco di produzione idroelettrico a oltre 120 impianti, di cui 80 di piccola taglia, per una potenza complessiva di circa 1 GW. L’anno scorso, ha inaugurato una nuova centrale idroelettrica sul fiume Sesia a Palestro, in provincia di Pavia, da 3.600 kW e aperto 2 nuovi cantieri sulla Dora Baltea, in Piemonte. Inoltre, nel 2022 la società ha acquisito 10 impianti che si trovano sui maggiori canali irrigui del Piemonte, con una potenza complessiva di circa 20 MW

Nel 2022 Edison ha prodotto oltre 3.358 GWh di energia rinnovabile, pari al fabbisogno di circa 1.250.000 famiglie, consentendo di evitare l’emissione di 1,3 milioni di tonnellate di CO2.


[1] V. Rapporto “Le concessioni idroelettriche in Italia: incertezze e opportunità per il rilancio del Paese” di The European House Ambrosetti.

Una nuova tecnica per il fotovoltaico in perovskite stampato

fotovoltaico perovskite stampato
Credit: SPECIFIC

Uno studio inglese è riuscito a realizzare una importante innovazione nella realizzazione del fotovoltaico in perovskite stampato, realizzando un rotolo di circa 20 metri che al momento ha ottime performance nei test

Gli scienziati della Swansea University sono riusciti a far progredire la ricerca nell’ambito del fotovoltaico in perovskite stampato dando vita a un film di circa 20 metri ottenuto con tecniche innovative rispetto alle ordinarie di evaporazione per gli elettrodi.

La ricerca, pubblicata su Advanced Materials, supera una serie di problemi operativi che si erano posti fino a questo momento. Quel che resta adesso è convincere la comunità – non solo scientifica – della validità di questa innovazione, come specificato dal professor Trystan Watson, responsabile della ricerca sul solare: “La prossima sfida per noi della Swansea University è dimostrare alle persone che il fotovoltaico stampato funziona. Per raggiungere questo obiettivo, dobbiamo iniziare a realizzare qualcosa che assomigli davvero a un pannello”.

Fotovoltaico in perovskite stampato con tecnica roll-to-roll

Per la prima volta una cella solare in perovskite è stata interamente stampata attraverso l’utilizzo della tecnica denominata roll-to-roll: l’importante avanzamento si è verificato nei laboratori dello SPECIFIC, il centro di ricerca afferente alla Swansea University nel Regno Unito, dove i ricercatori sono riusciti a superare tutte le difficoltà del processo introducendo un nuovo, speciale, inchiostro.

Fino a ora, infatti, il problema generale di questa tecnica stava nella fabbricazione degli elettrodi in oro, per la quale era necessario un processo di evaporazione antieconomico sia perché costoso sia perché molto lento. Alla luce di queste difficoltà il team di ricercatori impegnato a sperimentare su un fotovoltaico in perovskite stampato più efficiente ha provato a sostituire l’oro con un inchiostro in carbonio, eliminando l’evaporazione e lavorando direttamente con la stampa, con risultati sorprendenti: “La chiave era identificare la giusta miscela di solventi”, ha spiegato Dottor David Beynon, Senior Research Officer presso SPECIFIC. “Quella che si asciuga come una pellicola senza dissolvere lo strato sottostante. L’analisi di diffrazione dei raggi X ha mostrato che l’inchiostro dell’elettrodo in carbonio è in grado di farlo se formulato con un sistema solvente ortogonale (ossia che dissolve precisi materiali ma non altri). Questo strato innovativo può essere applicato in continuo e compatibilmente con gli strati sottostanti a bassa temperatura e ad alta velocità”.

La tecnica ha funzionato perfettamente, come ha dimostrato il fatto che le celle così prodotte hanno un’efficienza pari a quelle con elettrodi in oro, il 14%, e una migliore stabilità a lungo termine.

I primi esperimenti hanno portato alla stampa di un rotolo fotovoltaico flessibile lungo 20 metri, con un’efficienza finale della bobina del 10,8%.

Il fotovoltaico con pompe di calore taglia le bollette

fotovoltaico e pompa di calore tagliano bolletta

I dati dei costi in Spagna, Italia e Germania nello scorso anno lo dicono chiaramente: installare fotovoltaico e pompe di calore insieme taglia le bollette di più dell’84%

I dati dei costi in Spagna, Italia e Germania nello scorso anno lo dicono chiaramente: installare fotovoltaico e pompe di calore insieme taglia le bollette di più dell’84% garantendo un importante risparmio alle famiglie.

Anche il ripristino dei prezzi dell’energia ha comportato una riduzione dei costi di più del 70%.

I numeri sono forniti dal nuovo rapporto Solar Power Heats 2023, pubblicato da Solar Power, che fa il punto sui costi e sullo stato del sistema energetico UE alla luce degli sconvolgimenti e del caro prezzi del 2021 e dell’invasione russa dell’Ucraina nel 2022.

Gli ultimi anni hanno determinato un aumento incontrollato dei costi dell’energia ma, spiega la relazione, non per tutti: la combinazione di fotovoltaico e pompe di calore ha avuto l’effetto di tagliare le bollette in maniera sostanziale.

La combinazione fotovoltaico e pompe di calore taglia le bollette in maniera sostanziale

Il nuovo rapporto di Solar Power riporta come, mentre il resto d’Europa e del mondo era schiacciato dal caro bollette, in Germania, Spagna e Italia le famiglie che hanno utilizzato la combo fotovoltaico – pompe di calore hanno riscontrato un risparmio che andava dal 62 all’84%, a seconda del Paese, dei rincari nazionali e delle condizioni meteorologiche.

In Italia, ad esempio, nello scorso anno il risparmio in bolletta è stato di circa 3.766€ per famiglia: è la quota più alta; in Germania il taglio era di 3.614€, mentre in Spagna di 2.831€.

“I prezzi elevati del gas e dell’elettricità nel 2022  – dice il documento – hanno portato a risparmi annuali particolarmente interessanti grazie alle tecnologie solari fotovoltaiche e alle pompe di calore. Molti proprietari di casa lo hanno capito e hanno investito a livelli record in queste tecnologie: in Germania, Italia e Spagna […] le installazioni residenziali sui tetti sono aumentate rispettivamente del 9%, 240% e 106% su base annua. Mentre le installazioni di pompe di calore sono incrementate del 53%, 37% e 21%”.

Il dato, secondo Solar Power, non è essere temporaneo e legato alla crisi energetica: se anche i prezzi tornassero alle quote prepandemiche, l’accoppiata fotovoltaico e pompe di calore comporterebbe un taglio in bolletta di circa il 73%: “Il momento migliore per installare il fotovoltaico con pompe di calore –  ha detto Dries Acke, Policy Direttore di SolarPower Europe – era ieri. Il prossimo momento migliore è oggi”. L’auspicio di Acke è che i decisori politici portino avanti azioni volte a garantire la possibilità di accedere a case senza gas a fasce sempre più ampie di popolazione, riducendo i tempi di recupero degli investimenti e offrendo prestiti a bassi tassi di interesse.

Piano di sviluppo rete elettrica Terna: 21 miliardi di investimenti e Hypergrid

terna piano energia 2023
Carlo Dani, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Terna ha presentato il Piano di sviluppo della rete elettrica 2023, la strategia di elettrificazione che, attraverso un investimento di 21 miliardi di euro, darà vita a 5 nuove dorsali elettriche: la prospettiva è di arrivare almeno a raddoppiare la capacità di scambio dal Meridione verso il Settentrione. “Investimenti più alti mai previsti”.

Un investimento record per Terna che, nel presentare il piano di sviluppo della rete elettrica per il 2023, annuncia 21 miliardi di euro dedicati all’elettrificazione, di cui solo 11 per il progetto Hypergrid, che prevede 5 dorsali lungo lo Stivale.

E ancora, 30 nuove infrastrutture dedicate ad aumentare la resilienza della rete e sostenere la penetrazione delle rinnovabili con minori impatti ambientali.

Un piano molto ambizioso che risponde anche a un’esigenza strutturale: a gennaio di quest’anno la domanda di connessione alla rete da parte dei nuovi impianti rinnovabili era di 340GW, di cui il 54% legato a eolico di terra e mare; ben oltre gli obiettivi del pacchetto “Fit-for-55”, che stabilisce gli obiettivi cui il piano di sviluppo della rete elettrica Terna si adegua e richiede di ridurre le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro la fine del decennio integrando gradualmente fonti rinnovabili e connessioni con le reti esteri allo scopo di blindare la sicurezza e resilienza del sistema elettrico.

L’investimento dedicato al piano – 21 miliardi nei prossimi 10 anni – è il più alto mai messo in campo dal gestore e, guardando alla vita complessiva che queste infrastrutture avranno ben oltre la fine del decennio, è al di sopra dei 30 miliardi di euro.

“Gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l’Italia si sono dati”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, A.D. delle società. “Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé”.

Piano di sviluppo della rete elettrica Terna: il progetto Hypergrid

Hypergrid, fiore all’occhiello della strategia, prevede una serie di collegamenti in aria e sott’acqua di corrente continua ad alta tensione. Sono gli HVDC, (High Voltage Direct Current), che si dispiegheranno lungo 5 dorsali toccando quasi tutte le regioni, così da raddoppiare la capacità di scambio tra Nord e Sud e non trascurare le isole.

La capacità di trasmissione della rete elettrica è infatti un punto essenziale per garantire un funzionamento adeguato, e con il nuovo progetto, cardine del Piano di sviluppo della rete elettrica, Terna assicura che ci sarà un balzo dagli attuali 16GW a 30GW.

Le 5 dorsali saranno: Milano Montalto, centrale Link, dorsale Sarda, ionica-tirrenica, e adriarica.

– La dorsale Milano-Montalto (2,7 miliardi di euro) bilancerà il transito di energia tra Lazio e Toscana spostando il surplus prodotto dal Centro verso il Nord, che ha una domanda maggiore. Una dorsale di circa 400 km collegherà Lazio e Lombardia tenendo dentro un tratto marino e lavori di ammodernamento e riconversione sulle linee aeree esistenti, e sempre in ottica di sostenibilità per le stazioni di conversione verranno utilizzate – ove possibile – siti industriali dismessi.

– Central Link (300 milioni di euro) sarà la dorsale basata sulla ricostruzione del trattato degli elettrodotti tra Umbria e Toscana a 220 kV.

– Il progetto della dorsale Sarda (1,4miliardi di ero) ha l’obiettivo di massimizzare l’integrazione rinnovabile e rafforzare in generale la rete in Sardegna. Sarà composto da due opere: un collegamento sottomarino a 1000MW di potenza tra Sassari (Fiumesanto) e Viterbo (Montalto) [Sa.Pe.I.2 ], e Sardinian Link, una rete a 220kV che partirà da Codrongianos a Sassari, giungendo a sud nel Sulcis e verso Cagliari a Selargius. Questa rete sarà costruita utilizzando sistemi a basso impatto elettromagnetico. Con una dorsale complessiva di 500 km, la potenza di scambio raggiunta tra sud e nord dell’isola arriverà a 1000MW includendo la produzione rinnovabile derivata in larga misura dall’eolico off-shore.

– la dorsale ionica-tirrenica (4,1 miliardi di euro) metterà in collegamento la Sicilia Ionica con il Lazio attraverso una tratta di più di 800 km così composta: Ionian Link, un collegamento di 1000 MW da Priolo (Siracusa) a Rossano in Calabria, che servirà a trasmettere l’energia rinnovabile dall’isola alla punta dello Stivale, cui poi seguirà la tratta Rossano – Montecorvino – Latina, che trasporterà l’energia rinnovabile dal Meridione al centro.

– la dorsale Adriatica (2,4 miliardi di euro) metterà in collegamento Foggia, Villanova, Fano e Forlì con 500 km complessivi destinati a ridurre la congestione di rete in regioni, come la Puglia, ad alta produzione di energia rinnovabile.

Il Ministro Pichetto vuole rendere l’Italia un hub elettrico

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Credit: Foto Mase - Terna

Nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano di Sviluppo della rete elettrica 2023 di Terna il Ministro Pichetto ha dichiarato che l’obiettivo dell’Italia è diventare un hub elettrico.

Prosegue la corsa a realizzare un modello di hub elettrico per l’Italia. Ieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione del Piano di sviluppo della rete di trasmissione nazionale 2023 di Terna, il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato un programma molto ambizioso per il nostro Paese, sostenendo che l’Italia ha tutte le carte in regola per passare dall’attuale impegno di 7 GW di produzione annua di energia rinnovabile ad autorizzare progetti tra i 12 e i 14 GW, delineandosi sempre di più come hub elettrico. “Gli indicatori – ha dichiarato il titolare del Dicastero – ci dicono che è un obiettivo raggiungibile”.

La priorità è rendere l’Italia un hub elettrico adeguando le infrastrutture necessarie

Durante il suo intervento il Ministro ha elencato tutti i temi prioritari per il MASE, a partire dalla redazione di una proposta di revisione del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Il documento, già in fase di elaborazione, verrà consegnato al governo al massimo entro il 30 giugno. Esprimendosi sull’obiettivo di un target del 70% di quota rinnovabile nella produzione energetica nazionale, Pichetto ha invece affermato che l’obiettivo “va confermato”, alla luce di una serie di valutazioni da operare sullo stato della rete elettrica, che dovrà divenire sempre più efficiente con interventi che sostengano la spinta alle rinnovabili e allo sviluppo di sistemi di accumulo. I dati forniti nel corso della presentazione del Piano di Sviluppo di Terna mostrano che in questo momento nel nostro paese esiste una domanda per circa 300 gigawatt, alla quale occorre adeguare la capacità nazionale attraverso una serie di interventi, già in cantiere o in corso, del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, come confermato dal Ministro: “Ora – ha dichiarato – c’è ancora tutto un percorso da portare avanti sul decreto per l’individuazione delle aree idonee, rispetto alle quali stiamo cercando di accelerare per un accordo con il sistema delle Regioni”.

Tesvolt presenta nuovi accumulatori a batteria per il commercio

nuovi accumulatori
The new generation of storage systems (f.l.): TS HV 80 E, TS HV 50 E und TS HV 30 E (Source: TESVOLT)

Tesvolt presenta la sua nuova generazione di accumulatori a batteria TS HV 30-80 E, che offrono ancora più varianti possibili e per la prima volta vengono forniti con una garanzia di sistema e sulle prestazioni di 10 anni.

I nuovi prodotti sono ottimizzati per le necessità delle imprese commerciali, dal piccolo panificio alla grande impresa manifatturiera, e si contraddistinguono per un livello di sicurezza e una durata di vita superiori alla media. Gli installatori ricevono tutti i servizi in forma digitale, dalla configurazione dell’accumulatore alla messa in funzione e all’assistenza after-sales.

La nuova generazione di accumulatori comprende il TS HV 30 E, il TS HV 50 E e il TS HV 80 E. Gli efficienti accumulatori ad alta tensione sono facilmente scalabili; combinati tra loro raggiungono una capacità totale pari a circa cinque megawattora. Anche in questi accumulatori sono presenti gli innovativi moduli batteria Tesvolt con 22 celle ciascuno della nuova generazione di Samsung SDI. L’elevata densità di energia delle celle della batteria rende gli accumulatori particolarmente convenienti. Una novità è l’inverter per batterie trifase Sunny Tripower Storage X di SMA, che garantisce tempi di risposta e di regolazione ancora più rapidi e un ampio campo di tensione in CC utilizzabile. Altra novità è che i sistemi di accumulo di energia ora possono essere combinati con due diversi sistemi di gestione dell’energia: la variante basic o quella pro. Tesvolt fornisce una garanzia di sistema e sulle prestazioni di 10 anni sui nuovi accumulatori.

Modelli di business a prova di futuro grazie alla funzione multiuso

“Nella nostra nuova generazione di accumulatori a batteria confluisce tutta la nostra competenza, accumulata in quasi dieci anni di esperienza nello sviluppo di sistemi di accumulo di energia per il commercio e l’industria”, spiega Simon Schandert, CTO e co-fondatore di Tesvolt. I nuovi accumulatori si adattano ancora meglio ai bisogni individuali degli imprenditori: possono essere usati per applicazioni standard come l’ottimizzazione dell’autoconsumo o il livellamento dei picchi di carico, ma anche per eseguire diverse applicazioni in parallelo. “Proprio le funzioni multiuso rese possibili dal nostro sistema di gestione dell’energia offrono un enorme potenziale. I clienti di Tesvolt possono infatti combinare tra loro quasi tutte le applicazioni a seconda delle esigenze, ad esempio l’ottimizzazione dell’autoconsumo in caso di controllo parallelo dei produttori e dei consumatori, oppure il caricamento basato sulla prognosi di veicoli elettrici con zero immissione in rete. Così in futuro sarà possibile realizzare anche applicazioni e modelli di business ancora inesistenti a oggi”, continua Schandert.

Sistema di controllo intelligente delle colonnine di ricarica

Con la variante pro del gestore dell’energia è possibile controllare e prioritizzare fino a 25 punti di ricarica. Ad esempio si può dare la precedenza alla ricarica dei posti auto dei clienti rispetto a quelli dei dipendenti. È anche possibile configurare un punto di ricarica in modo da essere alimentato esclusivamente con energia elettrica prodotta da impianti fotovoltaici.

Sicurezza certificata

Come gli altri sistemi Tesvolt, anche i tre nuovi accumulatori saranno certificati dal TÜV Rheinland anche in termini di Sicurezza Funzionale e saranno pertanto tra i sistemi più sicuri sul mercato. Il livello di sicurezza superiore alla media è garantito da un lato dalla forma delle celle della batteria: le celle prismatiche sono infatti considerate le celle agli ioni di litio più sicure. A livello di sistema, il sistema di gestione della batteria di Tesvolt controlla inoltre la tensione di ogni singola cella. L’intero sistema è così soggetto a un costante controllo della plausibilità. In caso di uscita dall’area standardizzata, il sistema passa a uno stato di sicurezza.

Tutto in digitale

Tesvolt offre ai suoi partner di installazione tutti i servizi in forma digitale. L’installatore può infatti preparare il progetto dell’accumulatore online sul portale per i partner Tesvolt, configurarvi l’accumulatore e ordinarlo. Anche la messa in funzione dell’accumulatore avviene in forma interamente digitale: l’installatore deve solo scansionare in loco i componenti tramite codice QR. Nel portale per i partner tutti i passaggi sono spiegati con video “How to”, ma è anche disponibile una consulenza personale tramite hotline.

La Germania punta a 22GW di fotovoltaico entro il 2030 con balconi solari e comunità energetiche

germania fotovoltaico
Foto di Brigitte Werner da Pixabay

La nuova strategia per il fotovoltaico in Germania ha l’ambizioso obiettivo di una produzione di 22GW entro il 2030 attraverso undici campi d’azione che vanno dai balconi solari alle comunità energetiche. Habeck: “Undici campi di azione sostenuti da misure concrete”

La nuova strategia per il fotovoltaico in Germania guarda lontano e punta a realizzare una produzione di 22 GW entro il 2030 attraverso diversi strumenti. L’attuale produzione tedesca è di 7GW, per compiere il balzo in avanti entro il decennio il paese ha messo in campo un pacchetto di misure dedicate a uno sviluppo senza precedenti del settore. Parole d’ordine sono balconi solari, fotovoltaico galleggiante, autoconsumo, rafforzamento della catena di fornitura e comunità energetiche.

“Dobbiamo portare avanti l’espansione delle energie rinnovabili con tutte le nostre forze e questo può essere raggiunto solo insieme a tutte le parti interessate”, ha dichiarato Robert Habeck, ministro federale dell’economia e della protezione del clima. “Con la riforma della EEG lo scorso anno, l’aumento degli incentivi per l’eolico e il solare e una serie di altre modifiche, abbiamo aperto la strada all’accelerazione. Ora è una questione di implementazione. E l’espansione fotovoltaica in particolare offre grandi opportunità. Per questo motivo il Ministero presenta la bozza della strategia fotovoltaica, per velocizzare ulteriormente l’espansione”.

La strategia della Germania per far schizzare il fotovoltaico

Lunedì scorso è stata aperta la consultazione pubblica sul testo della strategia, che propone 11 ambiti di intervento con misure ad hoc per ognuno dei campi d’azione. Il documento contiene anche una serie di documenti su fotovoltaico e aree industriali, aree commerciali, semplificazioni e rafforzamento dell’agrivoltaico in Germania. Tra le innovazioni proposte, parcheggi fotovoltaici e impianti galleggianti, ma sono previsti anche pacchetti di incentivi e semplificazioni della burocrazia per quanto riguarda le installazioni di pannelli su tetti e balconi e la vendita e l’autoconsumo da parte dei proprietari di appartamenti.

Gli ulteriori ambiti riguardano misure per l’accelerazione delle connessioni alla rete, il rafforzamento dell’accettazione del solare, il miglioramento dell’interconnessione tra diritto energetico e diritto fiscale, così come una serie di strumenti per garantire le supply chain e incentivare la produzione in ottica di competitività, aumento dei posti di lavoro di qualità, ricerca e sviluppo per promuovere l’espansione del settore anche attraverso tutti gli strumenti politici messi a disposizione dell’Unione Europea.

Alphatracker e Talesun: nuovo accordo

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Foto di Sebastian Ganso da Pixabay

La multinazionale, grande fabbricante di energia fotovoltaica, Talesun e la produttrice di strutture e inseguitori solari, specializzata in sistemi per l’agrovoltaica, Alphatracker si uniscono per portare l’energia rinnovabile a nuovi livelli.

L’innovativa azienda di produzione di pannelli solari, sviluppo di progetti e EPC, Talesun, con oltre 7 GW di progetti sviluppati e costruiti in tutto il mondo con progetti come quello di Cauchari di 315 MW, che è il progetto solare fotovoltaico più grande in America del Sud, e l’esperto in strutture e inseguitori solari, Alphatracker, hanno annunciato un accordo per collaborare allo sviluppo e all’implementazione di sistemi Agrovoltaici con soluzioni di seguimento e strutture fisse per il mondo, principalmente in Europa e Italia.

Talesun, nota per la sua avanzata tecnologia e il suo impegno per la protezione dell’ambiente, si è unita a Alphatracker, azienda leader nella tecnologia di strutture e tracker solari, per offrire soluzioni complete ai propri clienti. Talesun combinerà la sua grande capacità di sviluppo di progetti, costruzione, conoscenza dei moduli fotovoltaici, insieme al design, implementazione e fabbricazione di sistemi di alta qualità per l’Agrovoltaica di Alphatracker.

Talesun ha un portafoglio di sviluppo di progetti Agrovoltaici di oltre 1 GW per i prossimi tre anni, che equivale a un investimento di oltre 700 milioni di euro e in cui verranno implementate le soluzioni per l’Agrovoltaica progettate e prodotte da Alphatracker.

Questo accordo riflette l’impegno di Talesun e Alphatracker a guidare l’industria nella ricerca di un futuro più sostenibile e a migliorare la qualità della vita delle persone attraverso soluzioni di energia rinnovabile e integrazione di sistemi fotovoltaici minimizzando l’impatto negativo delle piante solari e massimizzando l’impatto positivo che queste hanno sulla generazione di energia rinnovabile e sulla necessaria produzione agricola. La collaborazione con Alphatracker permetterà a Talesun di ampliare la propria portata e di offrire soluzioni ancora più complete ai propri clienti.

In breve, la partnership tra Talesun e Alphatracker è un passo importante verso un futuro più sostenibile e mostra la dedizione di entrambe le società al progresso delle energie rinnovabili e al miglioramento della qualità della vita delle persone in tutto il mondo.

Susgen vende JBM Solar a RWE

susten vende a rwe

Susgen, finanziatore leader di mercato e partner di società di sviluppo di energia rinnovabile, annuncia la vendita della sua società di sviluppo di accumulatori solari e batterie con sede nel Regno Unito JBM Solar, a RWE, il più grande gestore di energia del Regno Unito.

Con sede a Londra e fondata nel 2012, JBM Solar, il più grande sviluppatore indipendente di accumulatori di batterie solari e co-localizzati del Regno Unito, lascia il portafoglio Susgen, con una pipeline di 6,1 gigawatt (GWac), suddivisa in 3,8 GWac solari e 2,3 GWac co-localizzati progetti di stoccaggio della batteria. JBM Solar ha creato un team di 30 professionisti con una vasta esperienza nel settore solare e competenze nell’intero processo di sviluppo, dall’acquisizione del terreno alla preparazione alla costruzione.

“Siamo felicissimi per il team JBM e auguriamo loro ogni successo nel prossimo capitolo della loro entusiasmante storia con RWE. Susgen è orgogliosa di aver contribuito a consentire lo sviluppo di una pipeline solare e di batterie che fornirà una parte significativa dell’obiettivo solare di 70 GW del governo del Regno Unito del 2035 “, ha commentato Joseph Pillai, CEO di Susgen.

Alcuni di questi progetti hanno già ottenuto le necessarie approvazioni progettuali da parte delle autorità competenti. I primi progetti di accumulo solare e a batteria potrebbero essere operativi già alla fine del 2024.

David Cramer, co-fondatore di JBM Solar, ha aggiunto: “La vendita segna l’inizio di una nuova fase per questo team, ma chiude anche le porte a un capitolo di grande successo della nostra storia. Collaborare con successo con Susgen negli ultimi cinque anni e appoggiarsi a loro per il supporto finanziario e strategico ha permesso a JBM Solar di creare un team eccezionale e una pipeline senza rivali”.

Il successo della vendita di JBM Solar consente a Susgen di concentrarsi sull’identificazione di nuovi partner per accelerare la transizione a Net Zero, consentendo anche lo sviluppo di una pipeline da 4 GW sotto il suo sviluppatore autonomo di accumulatori di batterie, Alcemi.

Questa transazione segue l’uscita di successo di Susgen da Urban Grid a Brookfield Renewable all’inizio del 2022. Come risultato di questi investimenti, Susgen ha consegnato 30 GW di progetti rinnovabili nei mercati del Nord America e del Regno Unito.

“Susgen si impegna a contribuire a realizzare un’economia a emissioni zero ed è orgogliosa di aver contribuito negli ultimi 10 anni a finanziare una pipeline di progetti, attraverso tutte le piattaforme partner attuali e precedenti, che una volta costruiti genereranno energia sufficiente per soddisfare la domanda annuale di 2,5 milioni di famiglie e risparmiare 6,5 milioni di tonnellate di CO2”, ha aggiunto Joseph Pillai.

BNP Paribas ha agito in qualità di consulente finanziario esclusivo di JBM solar.