Dall’UE ok a Regolamento d’urgenza per il fotovoltaico

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ClayWolf, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Il Regolamento d’urgenza promosso dalla Commissione Europea disciplina e semplifica il percorso burocratico per l’installazione di impianti di fotovoltaico.

Gli impianti di fotovoltaico, così come quelli di produzione di energia rinnovabile in generale, sono di “interesse pubblico prevalente”, e in quanto tali il nuovo Regolamento d’urgenza presentato dalla Commissione Europea ne semplifica le procedure di installazione.

La misura resterà in vigore per un anno, per dare il tempo agli Stati membri di recepire la Direttiva sulle Energie Rinnovabili, e sarà presto affiancata da nuovi interventi volti ad accelerare la transizione energetica in Europa.

La bozza presentata dalla Commissione prevederà una serie di semplificazioni burocratiche che accelereranno le procedure negli Stati membri senza dover ricorrere a modifiche dei quadri giuridici nazionali.

Un regolamento d’urgenza per il fotovoltaico

Il regolamento si concentra sulle procedure autorizzative di tecnologie chiave per lo sviluppo delle rinnovabili che sia possibile implementare rapidamente e senza impatti ambientali, come il repowering degli impianti prossimi al fine vita economica, l’installazione di pannelli solari e pompe di calore.

Il Regolamento definisce gli impianti rinnovabili, le reti di connessione e i sistemi di accumulo come “interesse pubblico prioritario”, il che rende possibile semplificare le autorizzazioni e valutazioni alla luce di deroghe comunitarie. Se la velocizzazione degli iter può essere un passo avanti importante per la transizione energetica, ci sono una serie di passaggi che destano perplessità, come quello in cui si afferma che per i progetti che hanno adottato misure di mitigazione e ne hanno monitorato gli effetti, l’eventuale uccisione di specie protette sarà ritenuta non intenzionale.

Il regolamento accelera inoltre le procedure di rilascio di autorizzazioni per l’installazione di pompe di calore, portando il termine a 3 mesi, e semplifica gli iter per la connessione in rete delle pompe. Velocizzate anche le pratiche per le autorizzazioni al repowering degli impianti rinnovabili che stiano esaurendo la loro vita economica: le valutazioni ambientali preventive andranno infatti operate entro sei mesi e saranno limitate solo ai progetti di ampliamento. 

Il regolamento interviene infine sul fotovoltaico, riducendo, alla luce dell’urgenza della fase, il termine delle autorizzazioni a massimo un mese. Un mese al massimo di attesa anche per le autorizzazioni ai sistemi di accumulo, se le installazioni sono previste su strutture artificiali come tetti e facciate di edifici, mentre restano fuori dal processo le superfici artificiali idriche.

Gli impianti di fotovoltaico, infine, non dovranno essere oggetto di una serie di valutazioni ambientali, mentre varrà il principio del “silenzio amministrativo positivo”.