Piano di sviluppo rete elettrica Terna: 21 miliardi di investimenti e Hypergrid

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Carlo Dani, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons

Terna ha presentato il Piano di sviluppo della rete elettrica 2023, la strategia di elettrificazione che, attraverso un investimento di 21 miliardi di euro, darà vita a 5 nuove dorsali elettriche: la prospettiva è di arrivare almeno a raddoppiare la capacità di scambio dal Meridione verso il Settentrione. “Investimenti più alti mai previsti”.

Un investimento record per Terna che, nel presentare il piano di sviluppo della rete elettrica per il 2023, annuncia 21 miliardi di euro dedicati all’elettrificazione, di cui solo 11 per il progetto Hypergrid, che prevede 5 dorsali lungo lo Stivale.

E ancora, 30 nuove infrastrutture dedicate ad aumentare la resilienza della rete e sostenere la penetrazione delle rinnovabili con minori impatti ambientali.

Un piano molto ambizioso che risponde anche a un’esigenza strutturale: a gennaio di quest’anno la domanda di connessione alla rete da parte dei nuovi impianti rinnovabili era di 340GW, di cui il 54% legato a eolico di terra e mare; ben oltre gli obiettivi del pacchetto “Fit-for-55”, che stabilisce gli obiettivi cui il piano di sviluppo della rete elettrica Terna si adegua e richiede di ridurre le emissioni del 55% rispetto ai livelli del 1990 entro la fine del decennio integrando gradualmente fonti rinnovabili e connessioni con le reti esteri allo scopo di blindare la sicurezza e resilienza del sistema elettrico.

L’investimento dedicato al piano – 21 miliardi nei prossimi 10 anni – è il più alto mai messo in campo dal gestore e, guardando alla vita complessiva che queste infrastrutture avranno ben oltre la fine del decennio, è al di sopra dei 30 miliardi di euro.

“Gli investimenti inseriti nel Piano di Sviluppo 2023 sono i più alti mai previsti da Terna e consentiranno di abilitare in maniera determinante la transizione energetica e il conseguimento degli obiettivi che l’Europa e l’Italia si sono dati”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, A.D. delle società. “Mai come oggi, in un contesto particolarmente sfidante, è necessario uno sforzo di programmazione di lungo periodo, un coordinamento fra le istituzioni che consenta all’Italia di cogliere tutte le opportunità che la transizione porta con sé”.

Piano di sviluppo della rete elettrica Terna: il progetto Hypergrid

Hypergrid, fiore all’occhiello della strategia, prevede una serie di collegamenti in aria e sott’acqua di corrente continua ad alta tensione. Sono gli HVDC, (High Voltage Direct Current), che si dispiegheranno lungo 5 dorsali toccando quasi tutte le regioni, così da raddoppiare la capacità di scambio tra Nord e Sud e non trascurare le isole.

La capacità di trasmissione della rete elettrica è infatti un punto essenziale per garantire un funzionamento adeguato, e con il nuovo progetto, cardine del Piano di sviluppo della rete elettrica, Terna assicura che ci sarà un balzo dagli attuali 16GW a 30GW.

Le 5 dorsali saranno: Milano Montalto, centrale Link, dorsale Sarda, ionica-tirrenica, e adriarica.

– La dorsale Milano-Montalto (2,7 miliardi di euro) bilancerà il transito di energia tra Lazio e Toscana spostando il surplus prodotto dal Centro verso il Nord, che ha una domanda maggiore. Una dorsale di circa 400 km collegherà Lazio e Lombardia tenendo dentro un tratto marino e lavori di ammodernamento e riconversione sulle linee aeree esistenti, e sempre in ottica di sostenibilità per le stazioni di conversione verranno utilizzate – ove possibile – siti industriali dismessi.

– Central Link (300 milioni di euro) sarà la dorsale basata sulla ricostruzione del trattato degli elettrodotti tra Umbria e Toscana a 220 kV.

– Il progetto della dorsale Sarda (1,4miliardi di ero) ha l’obiettivo di massimizzare l’integrazione rinnovabile e rafforzare in generale la rete in Sardegna. Sarà composto da due opere: un collegamento sottomarino a 1000MW di potenza tra Sassari (Fiumesanto) e Viterbo (Montalto) [Sa.Pe.I.2 ], e Sardinian Link, una rete a 220kV che partirà da Codrongianos a Sassari, giungendo a sud nel Sulcis e verso Cagliari a Selargius. Questa rete sarà costruita utilizzando sistemi a basso impatto elettromagnetico. Con una dorsale complessiva di 500 km, la potenza di scambio raggiunta tra sud e nord dell’isola arriverà a 1000MW includendo la produzione rinnovabile derivata in larga misura dall’eolico off-shore.

– la dorsale ionica-tirrenica (4,1 miliardi di euro) metterà in collegamento la Sicilia Ionica con il Lazio attraverso una tratta di più di 800 km così composta: Ionian Link, un collegamento di 1000 MW da Priolo (Siracusa) a Rossano in Calabria, che servirà a trasmettere l’energia rinnovabile dall’isola alla punta dello Stivale, cui poi seguirà la tratta Rossano – Montecorvino – Latina, che trasporterà l’energia rinnovabile dal Meridione al centro.

– la dorsale Adriatica (2,4 miliardi di euro) metterà in collegamento Foggia, Villanova, Fano e Forlì con 500 km complessivi destinati a ridurre la congestione di rete in regioni, come la Puglia, ad alta produzione di energia rinnovabile.