L’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili, parte di ANIE Federazione, in base ai dati Gaudì forniti da Terna ha pubblicato gli aggiornamenti relativi al terzo trimestre del 2022 su fotovoltaico, eolico e idroelettrico: installati 2 GW di nuova potenza.
Al 30 settembre 2022 avevamo installato 2 GW di potenza in energie rinnovabili: i dati diffusi da ANIE raccontano di un paese che sta cambiando ma che necessita anche di qualche spinta.
L’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili, parte di ANIE Federazione, ha prodotto un aggiornamento su solare, eolico ed elettrico nel corso di quest’anno in base ai dati Gaudì di Terna: alla fine del terzo trimestre dell’anno (settembre) avevamo prodotto un totale di 1.989GW di nuova potenza, con una crescita del 146% rispetto al 2021. 1.572 MW vengono dal fotovoltaico, che è cresciuto del 159%, 381 MW dall’eolico, che ha vissuto un incremento del 112%, e 37 dall’idroelettrico (+66%).
Dati rinnovabili 2022 per settore: fotovoltaico
Il fotovoltaico sta continuando a crescere velocemente: al 30 settembre avevamo realizzato 1.572 GW di potenza. Per il 39% si tratta di impianti con potenza al di sotto dei 10kW; per il 35% con potenza tra 1 e 10 kW mentre il 25% degli impianti produce più di 1 MW di energia solare. In particolare nel terzo trimestre avevamo realizzato 42 impianti di potenza superiore a 1MW.
Da gennaio a settembre 2022 sono stati connessi alla rete 126.500 impianti.
Guardando invece al dettaglio delle variazioni di tendenza tra 2022 e 2021, notiamo che il terzo trimestre ha avuto un incremento rispettivamente del 92%, del 147% e del 99%, con una media mensile di 170MW: nel 2021 il valore arrivata a 81MW.
Le regioni che hanno visto maggiori installazioni sono la Sardegna (+712%) e Valle d’Aosta (+1.279%). In generale, si registra una crescita di tutte le regioni ma performance particolarmente apprezzate di Lombardia (242MW), Lazio (175MW), Sicilia (171MW) e Veneto (164MW).
In generale, il comparto ha superato la soglia di potenza in esercizio di 24GW.
Dati rinnovabili 2022 per settore: eolico
Il terzo trimestre ha visto una forte crescita dell’eolico, con l’installazione di 381MW di nuova potenza. L’88% degli impianti produce più di 1 MW, di questi al 30 settembre ne erano stati realizzati 14, 9 solo tra luglio e settembre, di cui due in Campania (50,5 MW e 15 MW), uno in Sicilia (28,8 MW), uno in Basilicata (35 MW), uno in Molise (29,5 MW), quattro in Puglia (15, 8,2, 8,2 e 43,8 MW). Da gennaio a settembre sono entrati nella rete 135 impianti.
Guardando alle variazioni tendenziali tra 2021 e 2022 vediamo invece che nei mesi di aprile, maggio e giugno c’è stata una crescita del 145% della potenza installata, con una crescita generalizzata a livello regionale delle installazioni di grandi impianti.
Dati rinnovabili 2022 per settore: idroelettrico
Al 30 settembre 2022 l’idroelettrico era in ripresa e aveva prodotto 37 MW di potenza connessa: sono stati installati e connessi alla rete 7 impianti con potenza superiore a 1 MW, due dei quali tra luglio e settembre (uno a Torino, da 1,2 MW, e uno a Sondrio da 2 MW). Da gennaio a settembre sono stati connessi alla rete 94 impianti.
Guardando alle variazioni tendenziali tra 2021 e 2022 vediamo invece che i mesi di aprile, maggio e giugno sono quelli in cui c’è stata la maggiore crescita, con un +51% rispetto al 2021.
Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta le regioni che sono cresciute di più rispetto allo scorso anno.
Dati rinnovabili 2022: l’analisi congiunturale, FER e mercato elettrico
Confrontando il secondo e il terzo trimestre del 2022 si nota in decremento del 19% per il fotovoltaico e del 41% per l’idroelettrico, mentre l’eolico è cresciuto del 129%. Il terzo trimestre ha visto un risultato positivo del 3% per quanto riguarda le FER.
Il fotovoltaico ha lievemente aumentato la potenza installata per gli impianti con potenza inferiore a 1MW nel terzo trimestre rispetto al secondo, ma ha invece installato molto meno impianti con potenza superiore a 1 WM. Il rapporto sottolinea come le ragioni potrebbero essere nella lunghezza dei tempi per le procedure autorizzative.
Nel 2022 le FER hanno perso il 38% dell’apporto da fonte idroelettrica a causa della forte siccità dei primi mesi dello scorso anno, mentre la produzione eolica è cresciuta dell’8% e quella fotovoltaico del 10. Tra gennaio e settembre le FER hanno prodotto complessivamente 79,6 Twh di potenza, mentre nel 2021 erano 90,8: è stato così coperto solo il 33% del fabbisogno energetico nazionale, mentre lo scorso anno la percentuale arrivata al 38.
I dati sulle rinnovabili nel 2022 in Italia ci dicono anche che Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD) ex-ante e nel Mercato di Bilanciamento (MB) che c’è stato un buon lavoro di ottimizzazione perché l’aumento dei prezzi è stato bilanciato dalla riduzione dei volumi di energia mobilitato da Terna.
Dati rinnovabili 2022: analisi di mercato
Il settore rinnovabili nel nostro paese continua a crescere ma – come sottolinea ANIE – non siamo ancora in linea con gli obiettivi europei al 2030. Il problema maggiore sta nella complessità degli iter organizzativi e nella necessità di disegnare un quadro normativo sul lungo periodo.
Per quanto riguarda le autorizzazioni il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha già fornito VIA favorevoli per 7,1 GW ma, come spiega ANIE, per poter procedere servono ancora le autorizzazioni del Ministero della Cultura, che spesso va in direzione opposta al MASE.
Tutti i progetti fotovoltaici con potenza maggiore o uguale a 10 MW e quelli eolici con potenza maggiore o uguale a 30 MW necessitano di un’ulteriore Autorizzazione Unica che viene erogata dagli enti regionali, provinciali, comunali e locali, che di fatto può annullare la VIA ministeriale.
Un’ampia gamma di progetti è inoltre in attesa da diversi mesi di “verifica amministrativa” per poter accedere alla fase istruttoria delle Commissioni VIA, anche se la legge prevede che le verifiche vengano ottemperate in poche settimane.
L’ANIE ha infine sollecitato un maggiore coordinamento tra le istituzioni responsabili dei processi autorizzativi.
Dati rinnovabili 2022: il quadro normativo
Alla luce di quanto detto fino a ora, l’ANIE ha ribadito nel documento le conseguenze negative dei diversi step, spesso discordanti, degli iter autorizzativi che, a detta dell’Associazione, mostra un’assenza strutturale di piani a lungo termine.
Le tempistiche di emanazione dei provvedimenti attuativi raramente rispettano i limiti di legge e i ritardi strutturali del settore ne influenzano l’andamento: sono sei mesi che dovrebbe essere stato emanato il decreto sulle comunità energetiche e l’attesa ha vanificato o rallentato una serie di iniziative in campo.
Il 1 dicembre è entrata in vigore la delibera 540/2021 di ARERA, che rende obbligatoria l’installazione di un Controllore Centrale di Impianto CCI per gli impianti in nuova costruzione con potenza maggiore o uguale di 1 MW. Il provvedimento consentirà ai gestori della rete elettrica di poter osservare quegli impianti.
L’Osservatorio Normativo di ANIE Rinnovabili, inoltre, che sta monitorando gli avanzamenti per 39 autorizzazioni previste dai decreti che recepiscono le direttive europee sulle rinnovabili, ha sottolineato come in 36 casi le tempistiche di attuazione siano scadute, e solo 5 siano stati pubblicati.
Il report fa anche riferimento al documento di consultazione 585/2022 sul TIDE (Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico): ARERA ha fornito le proprie indicazioni sulla riforma del mercato di dispacciamento per poter garantire la sicurezza della rete nazionale in maniera efficiente e ottimizzati. L’auspicio di ANIE è che il TIDE includa di più le tecnologie che ci condurranno alla transizione energetica: in questo momento il sistema elettrico è in una fase cruciale e nei prossimi sette anni potremo avere una percentuale di energie rinnovabili tra il 65 e l’80%.
ESITI BANDI GSE – DM FER 2019
L’analisi degli esiti del bando del DM FER 2019 mostra che sono stati assegnati 520 sui 2.857 MW forniti dal GSE, il 18%: 418 per le aste, 102 per i registri. Al termine del bando è stato assegnato poi il 79% di quanto stabilito dal DM FER 2019 per i registri, il 67% per le aste.
Il registri del gruppo A e B hanno ricevuto più di quanto inizialmente messo a disposizione dal GSE, rispettivamente il 110 e il 152%; il gruppo C ha ricevuto solo il 9%, il gruppo A-2 il 53%.
Per quanto riguarda le aste il gruppo A ha ricevuto il 71%, il 7% il gruppo B e il gruppo C ha ricevuto il 42% dei MW disponibili.