Al Parlamento Europeo due importanti votazioni per le energie rinnovabili

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Credit: Pixabay

Martedì 25 ottobre due importanti votazioni del Parlamento Europeo per le sorti delle rinnovabili in UE

Martedì 25 ottobre in seno alle Commissioni del Parlamento Europeo si sono svolte due votazioni importanti per le sorti del settore rinnovabili.

Il Parlamento Europeo ha votato per una ripresa a partire dalle rinnovabili

La Commissione per i Bilanci del Parlamento europeo (BUDG) e la Commissione per i Problemi Economici e Monetari (ECON) hanno adottato formalmente la relazione sul Fondo Recovery and Resilience Facility (RRF) (Fondo di recupero e resilienza), decisione che permetterà di utilizzare il fondo per sovvenzionare i piani di REPowerEU.

In altre parole, grazie a queste votazioni sarà possibile finanziare nuovi investimenti per raggiungere gli obiettivi di energia rinnovabile e liberare sempre di più il Vecchio Continente dalla dipendenza delle fonti energetiche russe.

Con questa votazione dei membri del Parlamento Europeo si mette a segno anche un altro colpo verso la transizione ecologica e la diffusione delle energie rinnovabili: in accordo col principio del “non fare danni significativi”, la destinazione del RFF non potrà avere impatti negativi sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e sull’ambiente in generale.

Si tratta solo di una delle misure di tutela adottate da ECON e BUDG per blindare il fondo ed evitare venga dirottato a sostenere infrastrutture legate ai combustibili fossili.

“Le ultime votazioni al Parlamento europeo sono un passo importante per garantire che l’Europa non investa inutilmente nei combustibili fossili e che i finanziamenti del RRF siano riservati alle vere soluzioni alla crisi energetica – le rinnovabili”, ha spiegato Arthur Daemers, Policy Advisor presso solarpower Europe. “Oltre all’implementazione, dovremmo garantire che alcuni finanziamenti RRF vengano utilizzati per la resilienza energetica strategica dell’Europa attraverso l’ultimo obiettivo della Commissione europea di 30 GW di produzione fotovoltaica entro il 2025”.

Nel testo adottato dalle Commissioni è richiesta anche una particolare attenzione delle parti interessate quando elaborano i propri piani di utilizzo del RRF. Adesso bisognerà aspettare la plenaria del Parlamento Europeo del 9 e 10 novembre: l’esito del voto di quella sede sarà il mandato negoziale che gli eurodeputati si daranno per i colloqui con i governi degli Stati membri.

Sostegno alle competenze e a chi lavora nel settore delle rinnovabili

Nella stessa giornata, la Commissione per l’Ambiente, la Sanità Pubblica e la Sicurezza Alimentare del Parlamento Europeo ha votato nuove disposizioni RePowerEU all’interno della direttiva sulle energie rinnovabili.
Con questo voto, la posizione della Commissione sulle energie rinnovabili è stata formalizzata e integrata di una serie di aggiunte come il sostegno a chi lavora nel settore e alle competenze, oltre che la necessità di rafforzare la partecipazione del pubblico.

Il testo licenziato dalla Commissione amplia la definizione di zone prioritarie per quanto riguarda i progetti legati allo sviluppo delle rinnovabili e dà una serie di indicazioni specifiche di semplificazione delle procedure per quanto riguarda il fotovoltaico in piccola scala, oltre a dare un’esenzione ai progetti di miglioramento dell’idrogeno e della rete delle valutazioni di impatto ambientale.

“È fantastico che questa importante commissione del Parlamento europeo abbia riconosciuto l’importanza cruciale del personale e della competenza per l’accelerazione dei progetti relativi alle energie rinnovabili. Accogliamo inoltre con favore la solida definizione di zone di accesso, unitamente a processi più semplici per consentire progetti fotovoltaici più piccoli. Restiamo cauti per quanto riguarda le esenzioni delle valutazioni di impatto ambientale, che sono un buon strumento per garantire l’accettazione pubblica dei progetti solari.”
Jonathan Bonadio, Senior Policy Advisor presso solarpower Europe

Il testo così approvato verrà inviato alla Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia che dovrà votarlo entro la fine di novembre, per poi arrivare a una votazione plenaria in sede di Parlamento Europeo.