Creare nuovi moduli fotovoltaici grazie al riciclo

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Creare nuovi pannelli solari attraverso il riciclo di quelli giunti a fine vita potrebbe essere per l’Europa l’arma vincente con cui ridurre la dipendenza della propria transizione ecologica dal marcato asiatico. Tuttavia per concretizzare l’obiettivo servono le giuste tecnologie. Oggi, nel migliore dei casi, è possibile recuperare fino al 97/98% dei materiali originali, ma la percentuale varia parecchio con il variare della tecnologia. E, soprattutto, non sempre è possibile mantenere un buon grado di purezza. 

Come rimediare? Con il progetto europeo Photorama. L’iniziativa, finanziata dal programma Horizon 2020, coinvolge 13 realtà tra istituti di ricerca e aziende, provenienti da 7 Paesi. Italia compresa grazie alla partecipazione di Enea e Enel Green Power.

Con oltre 10 milioni di euro a disposizione e tre anni di tempo, Photorama lavorerà per sviluppare innovative soluzioni di riciclo che massimizzino il recupero delle materie prime. E che permettano di chiudere il cerchio del fotovoltaico, producendo nuovi pannelli fotovoltaici.

“La tecnologia che svilupperemo – spiega Massimo Izzi, responsabile per ENEA del progetto – permetterà di recuperare dai pannelli a fine vita quasi il 100% dei materiali e con una grado di purezza mai raggiunto prima. Oggi non esiste nessun processo industriale al mondo che sia in grado di fare ciò”. 

Dai vecchi ai nuovi pannelli solari

Il consorzio si muoverà su quattro direttrici. La prima prevede di costruire, qualificare e dimostrare un’innovativa linea pilota per l’elaborazione di grandi quantità di rifiuti fotovoltaici.

La seconda svilupperà e amplierà l’unità di delaminazione a cui spetta il compito di separare le celle solari dalla lastra di vetro e dagli strati polimerici. Nel dettaglio saranno sviluppate due tecnologie complementari per i pannelli fotovoltaici in silicio cristallino:  delaminazione meccanica mediante processo di taglio a filo diamantato; delaminazione “fluida” applicando CO2 allo stato supercritico. I moduli in CIGS, invece, saranno separati attraverso un processo di delaminazione ottica.

Un terzo gruppo di lavoro si concentrerà sullo sviluppo di tecnologie per l’estrazione dei metalli critici come silicio, indio e gallio, e preziosi come l’argento.

L’ultimo passaggio prevede di dimostrare la completa circolarità, re-immettendo prodotti e materie prime seconde nella catena del valore per produrre nuovi pannelli solari. In questo contesto, la ricerca ENEA si focalizzerà sull’eco-design dei moduli fotovoltaici per elaborare una tecnica produttiva che li renda facilmente riciclabili in tutti i componenti. Enel Green Power valuterà, invece, la migliore tecnologia di riciclo; e validerà l’utilizzo dei materiali recuperati nella fabbrica 3SUN di Catania.