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Record fotovoltaico ed Eolico: l’Europa risponde allo spettro della crisi del 2022

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Record fotovoltaico ed Eolico: l’Europa risponde allo spettro della crisi del 2022
Credit: <a href="https://pixabay.com/it/photos/energia-energie-rinnovabili-2302001/">Pixabay</a>

La guerra e la diminuzione dei flussi di gas, la siccità e la crisi dell’idroelettrico, l’indisponibilità di una quota di nucleare hanno trovato un contraltare nella crescita di fotovoltaico ed eolico, che rendono il 2022 un anno record per l’Europa.

Record del fotovoltaico nel 2022: lo aveva già detto il report sullo stato dell’Unione Energetica ma continuano le conferme con l’indagine condotta da E3G ed Ember: nel corso di quest’anno lo sviluppo delle energie rinnovabili eoliche e solari ha mitigato gli effetti del conflitto in Ucraina.

Non solo: a fronte della registrazione di un calo nell’idroelettrico per la siccità dovuta ai cambiamenti climatici e della mancata disponibilità di una quota di energia nucleare, l’Europa è riuscita a evitare l’importazione di 70 miliardi di m3 cubi di gas, con un risparmio che si attesta sugli 11 miliardi di euro.

Nel 2022 Europa da record per fotovoltaico ed eolico

Le preoccupazioni legate alla crisi energetica generata dal conflitto tra Russia e Ucraina avevano turbato il mercato energetico europeo e generato lo spettro di una crisi dalla quale il Vecchio Continente difficilmente avrebbe potuto riprendersi. L’allarme non è di certo stato archiviato, ma qualche buona notizia c’è. 

Uno studio di E3G ed Ember mostra infatti che negli scorsi mesi infatti si è battuto ogni record di produzione in Francia, Italia, Polonia e Spagna e la capacità di eolico e solare complessivamente installata sul territorio dell’Unione ha sopperito alle importazioni di 70 miliardi di metri cubi di gas da quando, a febbraio 2022, è scoppiato la guerra.

Le notizie appaiono particolarmente positive a fronte dello scenario sul quale si stagliano. Sullo sfondo della diminuzione dei flussi di gas, da una parte abbiamo la crisi del settore idroelettrico, messo in ginocchio dalla siccità effetto dei cambiamenti climatici, dall’altra la perdita di una parte di disponibilità della capacità nucleare. Se negli scorsi mesi la preoccupazione per la tenuta della sicurezza energetica europea era costante, i dati dell’indagine “More renewables, Less inflation”  prodotto da E3G ed Ember raccontano come l’insistenza su fotovoltaico ed eolico abbia portato l’Europa non solo a gestire la situazione ma anche a fare del 2022 l’anno dei record per questo genere di rinnovabili. I numeri parlano chiaro: i 70 miliardi di metri cubi di gas non importati in questo periodo, stando agli attuali prezzi di mercato, hanno generato un risparmio di 99 miliardi di euro.

La quota energetica coperta grazie al sole e al vento, in questi mesi, è arrivata al 24% dell’elettricità complessivamente prodotta; nel periodo intercorso tra marzo e settembre 2022 i soli impianti di fotovoltaico ed eolico hanno prodotto 345 TWh di elettricità, con un aumento di 13 punti percentuali e 39 TWh in più rispetto al 2021, portando l’Europa a battere i propri stessi record.

Un risultato collettivo ma con una serie di Paesi maggiormente virtuosi: sono 19 gli Stati che – ci dice il report – hanno battuto i propri record nazionali. Spiccano tra tutti la Francia, che ha aumentato la sua quota del 14%; l’Italia, con +20%; la Polonia, +17% e la Spagna, + 35%.

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